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Arriva l’approvazione per l’inizio del ritiro dei potenti velivoli d’attacco americani A-10 Thunderbolt

10 dic 2022 Aeronautica dal mondo

Arriva l’approvazione per l’inizio del ritiro dei potenti velivoli d’attacco americani A-10 Thunderbolt

Il National Defense Authorization Act 2023 rilasciato dal Congresso americano lo scorso 6 dicembre aumenterebbe il bilancio militare dell’8% rispetto ai livelli dell’anno fiscale 2022 ed esaudisce il desiderio tanto atteso dell’US Air Force di iniziare a ritirare dal servizio operativo l’iconico velivolo da combattimento A-10 Warthog.

L’approvazione per ritirare 21 aerei A-10 rappresenta un primo disgelo nel disaccordo ormai lungo anni tra l’aeronautica militare e il governo sul destino del potente ma ormai invecchiato aereo d’attacco. In oltre 20 anni di guerra in Iraq, Afghanistan e contro lo stato islamico, l’A-10 prodotto dalla Fairchild Republic ha effettuato numerose missioni di supporto aereo ravvicinato, utilizzando il suo caratteristico cannone GAU-8/A da 30 mm per difendere le truppe di terra.

Ma l’US Air Force afferma da anni che l’A-10, che di norma ha un profilo di volo e di combattimento che lo vede operare a bassa quota e a bassa velocità, non sarebbe in grado di sopravvivere ad una guerra contro un grande avversario dotato di moderne difese aeree, come la Cina. “L’A-10 è un’ottima piattaforma per un ambiente permissivo”, ha detto ai rappresentanti del governo ad aprile scorso il Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica militare, il generale CQ Brown. “Non vedo molti ambienti permissivi in cui opereremo in futuro“. Molto probabilmente l’A-10, come il suo omologo russo/sovietico Su-25 Frogfoot, nello scenario ucraino avrebbe grossi problemi di sopravvivenza a causa del massiccio uso di sistemi di difesa aerea mobili e spalleggiabili.

L’USAF ha ripetutamente tentato di ritirare la flotta di A-10, in tutto o in parte, per liberare finanziamenti e utilizzare i soldi per modernizzare altri assetti della sua flotta, ma il Congresso ha continuamente respinto tali sforzi. Più di recente, ha rifiutato una richiesta dell’US Air Force di tagliare 42 A-10 nell’NDAA del 2022. Ma ora, questo sembra essere cambiato. La richiesta di budget 2023 dell’US Air Force chiedeva il permesso di tagliare 21 velivoli A-10 operativi presso la base area della Guardia Nazionale di Fort Wayne in Indiana e sostituire gli aerei di quello squadrone con un numero uguale di F-16.

L’US Air Force aveva rinviato i lavori di riparazione strutturale della fusoliera dell’A-10 dal 2013 al 2019 cosa che ha lasciato 120 jet a rischio di rimanere fermi a terra. Anche il numero di A-10 diretti ai depositi per importanti manutenzioni è stato ridotto di oltre la metà. Oggi l’invecchiamento dei motori sta rapidamente diventando un problema significativo, rappresentando una minaccia maggiore rispetto alla sostituzione delle ali.

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Il Generale CQ Brown aveva affermato che l’aeronautica prevede di acquistare kit di ali sostitutive per circa 218 A-10. Con il ritiro dei 21 velivoli previsti dal NDAA 2023 rimarranno in servizio 260 Warthog dei quali, però, 42 non riceveranno l’upgrade alle ali. Il segretario dell’US Air Force Frank Kendall aveva detto che anche se i restanti 42 A-10 non ricevessero le ali sostitutive, sarebbero comunque in grado di volare ed ha aggiunto anche che l’US Air Force, se libera di farlo, ritirerà la flotta A-10 entro la fine del prossimo piano quinquennale, ritiro finora fortunatamente parzialmente ostacolato dal Congresso.

Detto ciò l’A-10 continua a dar prova di grande flessibilità con l’ultima esercitazione svolta nel teatro dell’Indo-Pacifico. Lo scorso mese di novembre i piloti degli A-10 assegnati al 74th Fighter Squadron della Moody Air Force Base hanno simulato la loro capacità di impiegare gli Air Decoy Missile-160 Miniature Air Launched Decoys (MALD) in una simulazione di missione d’attacco integrata con i bombardieri strategici B-1B sopra il Mar delle Filippine durante l’operazione Iron Thunder 2022.

Gli A-10 possono impiegare il MALD per creare delle esche che neutralizzano le difese contraeree nemiche saturando i sistemi di rilevamento radar e consentire così ai bombardieri oai caccia di quarta e quinta generazione di impiegare maggiori quantità di munizioni con una maggiore sopravvivenza. “L’A-10 offre una flessibilità unica con la sua capacità di operare in luoghi austeri con requisiti di supporto minimi“, ha detto il Lt. Col. Matt Shelly, comandante del 74th Fighter Squadron.

A-10C Thunderbolt II l’iconico caccia carri incubo di tutti carristi

Il Fairchild Republic A-10 Thunderbolt II ha celebrato il suo 50° compleanno proprio nel 2022. Il suo primo volo fu il 10 maggio 1972 e fu introdotto in servizio con l’aeronautica militare statunitense tra il 1975 e il 1976 per essere dispiegato successivamente in tutti i teatri operativi nei quali sono intervenuti gli Stati Uniti. Dal Medio Oriente al Pacifico passando per l’Europa questi magnifici aerei hanno svolto sempre con successo un ruolo da protagonisti in tutte le campagne militari recenti contribuendo a fornire supporto aereo sul campo per le forze di terra statunitensi ed alleate.

Molti pensavano che la fine della Guerra del Golfo nel 1991, la Desert Storm, avrebbe segnato anche la fine dell’A-10, nonostante i circa 1.000 carri armati, 2000 mezzi militari di vario genere e 1000 di pezzi di artiglieria distrutti in 8624 missioni totali, ma così non è stato.

Conosciuto per la sua infaticabile resistenza, il suo cannone GAU-8 controcarro e per la capacità di offrire una protezione senza eguali ai suoi occupanti grazie ad una spessa vasca in titanio, l’A-10 fu appositamente progettato per il CAS – Close Air Support. Rispetto all’attuale versione A-10C, l’A-10 degli anni settanta era abbastanza primitivo. Oggi i motori sono quasi gli stessi e la cellula di base non è cambiata molto ma internamente è stato completamente aggiornato.

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Il venerabile A-10 è l’unico velivolo costruito con la specifica missione del supporto aereo ravvicinato. L’aereo è stato progettato per supportare, volando a bassa quota, le truppe di terra, utilizzare un enorme quantitativo di armi, attaccare veicoli corazzati, carri armati e le forze di terra nemiche. Un velivolo eccezionale capace, quando necessario, di buttarsi nel fango e nel fumo della battaglia a supporto delle truppe di terra o per scortare e difendere gli elicotteri del Combat SAR in missione di recupero di personale.

Quando bisogna volare bassi, ad una velocità consona ad identificare visualmente le forze a terra tra amici e nemici e sparare al momento giusto per salvare la vita dei colleghi a terra, bisogna farlo solo con l’A-10 Thunderbolt e il suo famoso cannone GAU-8/A Avenger a 7 canne rotanti calibro 30 mm capace di distruggere un carro armato a 6,5 km di distanza con una cadenza di tiro selezionabile secondo le necessità di 2.100 o 4.200 colpi al minuto.

Equipaggiato con due motori General Electric TF34-GE-100A, che lo spingono ad una velocità massimo di 880 km/h, il velivolo può operare da basi aeree avanzate ed ha capacità di decollo e atterraggio brevi con una lunga autonomia (800 miglia) che gli permette un’elevata persistenza sul campo di battaglia.

L’aereo nato sostanzialmente per contrastare l’avanzata dei carri russi nelle pianure europee dispone di 11 piloni sub-alari per l’attacco di armi e pod con un carico massimo di 7.260 kg. Ad oggi la flotta di A-10C Thunderbolt II conta 281 velivoli assegnati alla US Air Force, alla Air National Guard e alla US Air Force Reserve. 141 velivoli sono operati dall’USAF (116 con l’Air Combat Command, 24 con le Pacific Air Forces e 1 con il Materiel Command), 85 con la Guardia Nazionale e 55 con la Riserva.

Gli altri programmi principali citati dal NDAA

Il piano da 858 miliardi di dollari aggiungerebbe altri F-35, i nuovi EC-37B Compass Call e gli elicotteri per il soccorso in combattimento HH-60W Jolly Green II, e fornirebbe 301 milioni di dollari in più per accelerare l’acquisizione del velivolo per la scoperta radar E-7 Wedgetail.

L’NDAA 2023 soddisfa quindi la richiesta dell’US Air Force di finanziare quattro ulteriori velivoli da guerra elettronica EC-37B Compass Call per sostituire il vecchio EC-130H. Quando è stato pubblicato l’elenco di priorità non finanziate ad aprile, ha affermato che i quattro Compass Call aggiuntivi sarebbero costati 979 milioni di dollari per acquistare quattro business jet Gulfstream G550 usati, oltre a motori di ricambio, kit e componenti necessari all’appaltatore L3Harris per modificarli nel velivolo per guerra elettronica. Questi quattro ulteriori velivoli alla fine lasceranno l’US Air Force con una flotta di 10 Compass Call di nuova generazione.

Passando agli F-35, l’US Air Force aveva inizialmente chiesto finanziamenti per acquistare 33 F-35A nel 2023, quantità inferiore ai 48 richiesti nel 2022. Il segretario Frank Kendall ha detto che l’aeronautica militare voleva utilizzare i soldi liberati acquistando meno F-35 per investirli nello sviluppo della piattaforma Next Generation Air Dominance, lavorare su un nuovo motore avanzato per l’F-35 e introdurre più rapidamente l’F-15EX Eagle II.

Il NDAA consentirebbe all’USAF di ridurre il suo inventario totale di aerei da combattimento da 1.970 a 1.800, il che apre la strada al ritiro di 26 F-16C/D Fightning Falcon e 67 F-15 C/D Eagle, ma all’aeronautica sarebbe proibito cedere o ritirare qualsiasi esemplare di caccia F-15 fino a quando non sarà inviato al Congresso un rapporto su come tali ritiri influenzerebbero le missioni, il personale, la struttura delle forze e su come si potrebbero risolvere eventuali problemi che potrebbero sorgere. Il Congresso ha richiesto anche un rapporto su eventuali modifiche ai piani per l’acquisizione dei nuovi F-15EX.

Pochi mesi dopo, l’US Air Force ha chiesto altri 921 milioni di dollari per aggiungere altri sette F-35A alla sua richiesta di approvvigionamento del 2023, che avrebbe portato l’approvvigionamento totale a 40 dicendo che i caccia aggiuntivi sarebbero stati velivoli Block 4 del Lotto 17, con il radar APG-85. Il Congresso ora sembrerebbe incline a soddisfare la maggior parte, ma non tutta, di tale richiesta.

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La US Navy e il Corpo dei Marines otterrebbero 15 F-35B e 16 F-35C, oltre a otto caccia F-18E/F Super Hornet, 12 elicotteri CH-53K, sette aerei E-2D Hawkeye, cinque tanker KC-130J, tre droni MQ-4 Tritons e quattro nuovi droni per il rifornimento in volo MQ-25 Stingray. Per l’F-35C, si tratterebbe di un leggero aumento rispetto alla richiesta di budget originale, che richiedeva 13 caccia e di sarebbero due Hawkeye in più rispetto alla richiesta originale di budget.

Il Congresso vuole anche che il GAO – Government Accountability Office controlli gli sforzi del Pentagono per modernizzare i motori dell’F-35 e fornisca un briefing al governo sui risultati preliminari entro la fine di febbraio 2023. Su questo tema è in corso una valutazione per aggiornare l’F-35 con un nuovo motore adattivo, che utilizzerebbe tre flussi d’aria e nuove tecnologie e materiali per creare più potenza, spinta e capacità di raffreddamento o se aggiornare l’attuale motore Pratt & Whitney.

General Electric Avition sta spingendo il suo prototipo di motore XA100, sviluppato nell’ambito dell’Adaptive Engine Transition Program. Tuttavia mentre è in corso lo sviluppo del motore adattivo soprannominato XA101 che secondo l’azienda si adatterà meglio alla piattaforma Next Generation Air Dominance, gli aggiornamenti del programma Enhanced Engine per l’F135 saranno più sicuri, economici ed in grado di adattarsi a tutte le varianti dell’F-35.

Il GAO dovrà valutare sia il business case dell’F-35 Joint Program Office, che sta studiando le varie opzioni disponibili per fornire più potenza e capacità di raffreddamento al caccia sia i progressi compiuti su ciascun prototipo di motore AETP, nonché i costi e la tempistica per ciascuna opzione di modernizzazione per consentire agli aggiornamenti completi del Block 4 del caccia inerenti il trasporto di più armi, del riconoscere meglio gli obiettivi e del condurre una tipologia di guerra elettronica più avanzata.

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Per quanto riguarda il programma dell’E-7 l’USAF dovrebbe ottenere ulteriori 301 milioni di dollari per accelerare la produzione e l’acquisizione di due prototipi di velivoli Wedgetail, oltre a 227 milioni di dollari in fondi di ricerca, sviluppo, test e valutazione. L’USAF prevede di utilizzare questi aerei prodotti da Boeing per sostituire l’attuale ed anziana flotta di aerei E-3 Sentry AWACS. I piani prevedono di ritirare metà della flotta E-3, o 15 aerei del 31 in servizio, nel 2023 ma poiché il primo prototipo del Wedgetail non dovrebbe essere consegnato fino al 2027, si teme un vuoto di capacità.

Il Congresso sta inoltre aumentando l’approvvigionamento degli elicotteri CSAR HH-60W. Nella richiesta di budget, l’US Air Force ha dichiarato di voler acquistare solo altri 10 elicotteri nel 2023, pur ritirando 12 elicotteri della vecchia versione HH-60G Pave Hawk. Ciò porterebbe il numero totale di acquisti di elicotteri a 75, una riduzione di circa un terzo rispetto al piano originale di 113.

L’US Air Force è preoccupata che un elicottero per il salvataggio in combattimento tradizionale non sarebbe in grado di sopravvivere in uno spazio aereo altamente conteso che si potrebbe verificare in una guerra contro un grande avversario come la Cina o la Russia. L’NDAA fornirebbe finanziamenti per raddoppiare il numero di HH-60W che l’US Air Force acquisterebbe, portando la sua flotta totale a 85 elicotteri.

Infine, per quanto riguarda i caccia di quinta generazione F-22A Raptor l’NDAA blocca il piano dell’US Air Force di ritirarne 33 versione Block 20 che costeranno circa 1,8 miliardi di dollari nei prossimi otto anni. Questi aerei non sarebbero in grado di combattere ed attualmente vengono utilizzati principalmente per scopi di addestramento. Il ritiro resterà bloccato fin quando l’aeronautica non invierà al Congresso un piano dettagliato su come addestrare i piloti di F-22 senza questi aerei e senza danneggiare la prontezza operativa e la capacità di combattimento.

FONTE https://www.aviation-report.com/arriva-approvazione-inizio-ritiro-potenti-velivoli-attacco-americani-a10-thunderbolt/