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FCAS: 2 caccia, 1 elicottero e 5 droni tutti interconnessi completano una dimostrazione di volo guidata da Airbus

17 dic 2022 Aeronautica dal mondo

FCAS: 2 caccia, 1 elicottero e 5 droni tutti interconnessi completano una dimostrazione di volo guidata da Airbus

Nella prima dimostrazione di volo multi-dominio su larga scala in Europa, guidata da Airbus, due aerei da combattimento, un elicottero e cinque velivoli senza pilota tutti interconnessi tra loro hanno portato a termine una tipologia di missione che potrebbe verificarsi in situazioni reali.

Il progetto Future Combat Air System (FCAS MUM-T) Manned-Unmanned Teaming Demonstrator passerà ora alla fase successiva: spianare ulteriormente la strada per il sistema FCAS sviluppando un dimostratore denominato Remote Carrier nei prossimi anni. Questa demo apre la strada al Future Combat Air System e al nuovo sistema di controllo dei droni da un aereo o da un elicottero.

“Con la Multi-Domain Flight Demo, o MDFD, abbiamo dimostrato per la prima volta in Europa come le capacità e le funzionalità di teaming con equipaggio e senza equipaggio con un massimo di dieci risorse connesse funzionano in uno scenario ispirato alla vita reale e in condizioni quasi operative”, ha affermato Jean Brice Dumont, capo dei sistemi aerei militari di Airbus. “Questo è l’ennesimo esempio di come superiamo i confini e sviluppiamo tecnologie pionieristiche in modo che i nostri clienti possano realizzare la loro missione: salvare vite umane e garantire un futuro migliore per tutti noi“.

Nella demo condotta alla fine dell’estate 2022, i jet da combattimento, gli elicotteri e i velivoli senza pilota sono stati collegati tramite un collegamento dati CANDL – Compact Airborne Networking Data Link che ha permesso loro di interagire senza problemi nello spazio aereo sopra Rovajärvi, in Finlandia, in uno scenario di guerra simulato. Questa dimostrazione segue quella del 2021 organizzata dalla Bundeswehr e denominata Timber Express. In quella occasione Airbus confermò di essere riuscita a collegare il CANDL al Link 16, il collegamento dati tattico della NATO, di un Eurofighter Typhoon.

Un Learjet 35 della controllata Airbus GFD ha svolto il ruolo di caccia surrogato, con l’equipaggio a bordo che ha gestito i velivoli a pilotaggio remoto, rappresentati da cinque droni Airbus Do-DT25 modificati collegati dalla compagnia Patria. Due di loro sono stati dotati di sensori ESM (Electronic Support Measures) della società partner MBDA Germany per rilevare le posizioni dei missili terra-aria dell’immaginario stato canaglia.

I restanti tre droni sono stati dotati di telecamere EO – Electro Optical che hanno registrato e confermato visivamente le posizioni delle difese aeree. Inoltre, sugli schermi del personale a terra era visibile un caccia simulato che fungeva da velivolo di comando e controllo, dove i rappresentanti degli appaltatori delle forze armate tedesche e finlandesi hanno seguito la dimostrazione.

Mentre la difesa aerea è stata eliminata, le truppe di terra hanno richiesto supporto aereo ravvicinato tramite un Joint Terminal Attack Controller (JTAC) avanzato per aiutarle a estrarre l’immaginario signore della guerra. Un elicottero Airbus H145M ha risposto immediatamente, aiutando il team a portare a termine la missione. Parallelamente, l’H145M ha collaborato con uno dei droni EO con le telecamere tenendo d’occhio l’ambiente circostante e fornendo alle forze speciali i dati della ricognizione.

L’equipaggio dell’elicottero ha comandato questo drone direttamente dalla cabina di pilotaggio mentre il flusso video del Do-DT25 è stato trasferito direttamente all’H145M. Il JTAC, situato vicino alle truppe a terra, ha coordinato l’attacco tramite una notifica digitale di emergenza all’elicottero e ha assunto in parte il comando e il controllo di un altro drone EO per valutare l’effetto dell’operazione.

L’MDFD ha concluso la seconda fase del cosiddetto progetto dimostrativo FCAS MUM-T (Future Combat Air System Manned-Unmanned-Teaming), finanziato dall’ufficio appalti tedesco BAAINBw. Ora il progetto entrerà nella Fase III, che porterà alla maturazione delle capacità esistenti e allo sviluppo di nuove per consentire le operazioni iniziali negli anni ’30 del 2000 con gli aerei da combattimento esistenti e i droni remoti sviluppati fino ad allora.

Va anche ricordato che, a febbraio, Airbus aveva pubblicato un video che mostrava un drone Do-DT25 lanciato dalla stiva di un aereo da trasporto A400M, e che ha comunicato con esso, durante la discesa con il paracadute, utilizzando un dispositivo chiamato MACCS – Modular Airborne Combat Cloud Services. Questa dimostrazione era stata effettuata con l’assistenza della Luftwaffe, nell’ambito di un’iniziativa chiamata I4FCAS (Innovazione per FCAS).

Un primo contratto per il via libera è stato appena firmato tra Airbus e BAAINBw e se il programma venisse mantenuto, le forze armate tedesche dovrebbero avere una capacità operativa multi-dominio e di controllo dei droni in modalità autonoma e/o semi-autonoma entro il 2030 sempre che gli F-35 che saranno acquisiti a breve potranno essere migliorati entro il 2030 con questa capacità di controllo.

Ciò si rivelerà fondamentale per il futuro della Luftwaffe, come per altre forze aeree europee, poiché i droni attuali e quelli in progettazione stanno tutti iniziando a guadagnare capacità importanti grazie all’intelligenza artificiale per operare, come detto, in modalità autonoma e/o semi-autonoma e con la possibilità di controllarli direttamente tramite dispositivi in volo diventando dei veri e propri moltiplicatori di forza. Questo senza dimenticare che i futuri droni saranno specializzati in missioni di sorveglianza e ricognizione, intelligence, rifornimento di carburante, guerra elettronica, ricognizione elettromagnetica o addirittura combattimento.

I droni remoti con diverse dimensioni e capacità sono risorse vitali per il futuro sistema FCAS, dove opereranno in squadra con il New Generation Fighter e l’Eurofighter Typhoon, collegati ad una rete cloud di combattimento protetta (Air Combat Cloud). Operando sotto il comando di un aereo da combattimento con equipaggio, i Remote Carrier forniranno una migliore protezione per i piloti, migliorando al contempo l’inviluppo operativo e la capacità di agire in situazioni rischiose.

L’MDFD è stato guidato da Airbus in collaborazione con la Bundeswehr tedesca, le forze di difesa finlandesi e partner del settore come la società missilistica MBDA Germany, il fornitore di collegamenti dati per reti aeree Patria, la startup di tecnologia di autonomia e missione HAT.tec e il fornitore di sistemi di lancio di droni Robonic.

Come sappiamo i problemi tra Dassault Aviation e Airbus in merito allo sviluppo del FCAS hanno alimentato la cronaca degli ultimi mesi. Il caccia di nuova generazione, il New Generation Fighter, è solo uno dei pilastri del Future Air Combat System, programma in corso di sviluppo nell’ambito della cooperazione tra Francia, Germania e Spagna.

Ricordiamo che i sette pilastri del FCAS sono: l’aereo, il motore, i droni remoti, il cloud da combattimento, la simulazione, la furtività e i sensori e che i partner industriali nel programma aeronautico sono Airbus per conto della Germania, la francese Dassault Aviation e la spagnola Indra, ma il progetto era rimasto bloccato in una situazione di stallo tra Airbus e Dassault.

FONTE https://www.aviation-report.com/fcas-2-caccia-1-elicottero-e-5-droni-tutti-interconnessi-completano-dimostrazione-di-volo-guidata-da-airbus/