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Phase Out dell’elicottero HH-212A dell’Aeronautica Militare dopo oltre 40 anni di attività operativa

16 mar 2024 Aeronautica dal mondo

Phase Out dell’elicottero HH-212A dell’Aeronautica Militare dopo oltre 40 anni di attività operativa

Questo è un articolo che, per il legame nostalgico affettivo nei confronti del soggetto, l’elicottero HH-212A, non avrei mai voluto scrivere. Tuttavia l’evoluzione l’ammodernamento di una forza armata, porta ad un’inevitabile uscita di scena di mezzi che a loro volta, hanno fatto la storia della stessa.

Per questo, lo scorso 22 febbraio 2024, alla presenza del Capo di Stato Maggiore Gen. Di Squadra Aerea Luca Goretti, del Comandante del 9° Stormo F. Baracca, Colonnello Salvatore Florio, del Comandante della 1^ Brigata Aerea Operazioni Speciali, Generale di Brigata Riccardo Rinaldi, il Comandante della Squadra Aerea Generale di S.A. Alberto Biavati, non che delle più alte cariche istituzionali locali, presso la base dell’Aeronautica Militare di Grazzanise (CE), sede del 9° Stormo, si è tenuta la cerimonia di “Phase Out” dell’elicottero HH-212A.

Un elicottero iconico, derivato dalla cellula del suo predecessore AB205, o UH-1N nella versione militare americana, per intenderci i famosi Huey del Vietnam, ma con una fusoliera più allungata. Prodotto in Italia su licenza dall’Agusta, poi Agusta Westland, ora Leonardo Helicopters. Con il suo flappeggio inconfondibile, che ne precede l’arrivo, questo elicottero bipala con un motore PT6T, spinto da due turbine da 1.342 Kw realizzato dalla Pratt & Whitney, capace di portare fino a 14 persone a bordo, ha avuto un ruolo determinante per più di quarant’anni nell’Aeronautica Militare.

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Con i primi tre esemplari, acquisiti dall’Aeronautica nel 1979, l’elicottero HH-212A è stato introdotto nel poligono di Decimomannu (Cagliari), dove furono inquadrati nella 670ª Squadriglia del Reparto Standardizzazione e Sperimentazione Tiro Aereo. Nel 1984 furono ordinati 32 esemplari, destinati alle nuove sezioni soccorso delle squadriglie collegamenti 603ª (Villafranca), 604ª (Grosseto), 609ª (Grazzanise), 632ª (Brindisi), 651ª (Istrana), 653ª (Linate), 660ª (Amendola).

Grazie alla sua affidabilità, da molti considerato un “padre di famiglia” (torna sempre a casa) ed al suo verricello, questo elicottero si è dimostrato un valido mezzo per il soccorso principalmente in montagna ed in mare, non che come mezzo di collegamento.

Grazie all’eccellente lavoro di squadra dei suoi equipaggi, che si sono succeduti negli anni, questo elicottero ha dimostrato di essere un valido velivolo per molteplici missioni in campo nazionale, partecipando a missioni di ricerca e soccorso in diverse calamità naturali, che hanno colpito la popolazione, come le alluvioni del Piemonte, quella di Sarno e quella in Friuli o anche a seguito di terremoti come quello che ha colpito l’Isola di Ischia.

Non da meno, è stato il suo contributo anche oltre i confini nazionali, come in Afghanistan, per la missione ISAF in veste di “Combat SAR (Search & Rescue)”, nella versione ICO (Implementata Capacità Operativa) dotato di due mitraglieri laterali, contromisure per missili a guida infrarosso e possibilità di navigazione notturna grazie al sistema NVG (Night Vision Goggles).

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Tutto ciò passando per innumerevoli salvataggi sia in mare che in montagna, in ogni condizione meteorologica, perché per gli equipaggi del 21° Gruppo “Tigri” del 9° Stormo, che sia di colleghi in territori ostili o di civili in difficoltà, salvare vite non è solo un compito, ma una vera e propria vocazione che va ben oltre il compito istituzionale, mettendo a volte a repentaglio le loro vite, ma sempre con un occhio attento a riportare a casa equipaggi e relative persone recuperate.

Chiunque di noi, spero mai, in una piacevole escursione in montagna o in mare che sia, in caso di difficoltà potrebbe ritrovarsi appeso ad un verricello, sospesi nel vuoto, con lo sguardo volto in alto verso angeli con il rotore.

Durante la cerimonia, Il CSM Gen. S.A. Luca Goretti, nel discorso inaugurale, ha toccato molteplici punti salienti della vita operativa dell’HH-212A, ma fra tutti particolare attenzione è stata data al personale che ha lavorato con l’elicottero HH-212A del 9° Stormo, senza il quale non si sarebbe potuta avere una tale brillante carriera. Ha poi voluto lanciare un monito all’incalzante tecnologia, alla quale, se solo per un attimo staccassimo la spina, gli unici a poter volare sarebbero ancora loro, gli HH-212A.

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La cerimonia è poi proseguita con una dimostrazione Combat SAR (Combat Search and Rescue) delle Forze Speciali guidate dal Gen. Rinaldi, che con l’ausilio di un HH-212A, hanno dato dimostrazione del recupero di un ipotetico pilota abbattuto in territorio ostile. Proseguendo poi con aviolanci delle Forze Speciali, vero fiore all’occhiello della nostra forza armata, per poi proseguire con un passaggio in formazione di tre HH-101A (successori) seguiti da due HH-212A, concludendo la dimostrazione, con i due HH-212A che, hanno effettuato il rullaggio in corteo sotto un arco d’acqua sparata da un mezzo antincendio.

A fine del programma formale/istituzionale il CSM Gen. Goretti, in un’informale conversazione sul piazzale antistante gli hangar, ha tenuto a ribadire la volontà di portare a Piacenza, due esemplari per ogni velivolo congedato ove possibile. Dopodiché Il CSM Gen. Goretti ed i presenti, personale ancora in servizio e radunisti, hanno dato vita ad una serie di abbracci, strette di mano e foto di gruppo, che hanno fatto capire a chi era presente a testimonianza dell’evento, che una macchina per quanto bella ed iconica, non è nulla se non supportata da un’unica forza fatta di uomini e donne chiamata Aeronautica Militare.

FONTE https://www.aviation-report.com/phase-out-elicottero-hh-212a-aeronautica-militare-dopo-oltre-40-anni-attivita-operativa/